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Primo appuntamento della rassegna Lentamente sulla politica di accoglienza degli extracomunitari

Il Quotidiano – Venerdì 15 luglio

Abbattere barriere e diversità

Canosa: “Bisogna difendere i più deboli per riaffermare la centralità”

La Politica dell’accoglienza nei confronti dei cittadini extracomunitari è stato il tema del primo incontro previsto dal programma di eventi di “Lentamente”, rassegna culturale promossa dall’associazione culturale Energheia e dal Centro Diurno “Via Gramsci” del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl n.4 di Matera, giunta alla quinta edizione.
Nel corso della serata di mercoledì, svoltasi nella suggestiva piazzetta Ridola, si è discusso di superamento delle diversità culturali, filo conduttore dell’intero cartellone di eventi, come spiegato da Edoardo De Ruggieri, responsabile del Centro Diurno: “Da anni ci battiamo per la promozione della salute e in particolare della riabilitazione dei diritti al benessere al vivere bene, attraverso il livellamento della conflittualità e dell’accessibilità ai diritti; la nostra – ha continuato De Ruggieri – è un’attività ce si svolge nelle piazze, in un’ottica opposta alle tradizionali divisioni della psichiatria, affrontando argomenti che apparentemente hanno poco in comune con la salute mentale”.
Eliminare qualsiasi forma di ghettizzazione verso chi non è latore di diritti, ovvero verso coloro che, come un tempo avveniva per quanti erano considerati “matti” e pertanto venivano rinchiusi nei manicomi, per molti oggi rappresentano un pericolo da tenere a distanza e su cui scaricare ogni frustrazione cosi-economica e culturale, è uno degli obiettivi esposti da Stefano Galieni, giornalista di “Liberazione”. Lo stesso ha evidenziato la necessità di chiudere i 14 Centri di permanenza temporanea per migranti sparsi sul territorio italiano, definiti come nuove “istituzioni totali” dove “non si punisce il reato, ma il fatto di esistere senza avere i documenti in regola per esistere”.
“Quattordici presidenti di regione, in un recente incontro svoltosi a Bari – ha ricordato il giornalista – hanno assunto un preciso impegno contro i CPT, e un impegno a parlare di immigrazione in maniera diversa, perché alle persone che giungono in Italia bisogna dare diritti, gli stessi di cui godo io, e questo – ha continuato – non indebolirebbe i poveri del Sud, ma li rafforzerebbe”.
Rocco Canosa, direttore del dipartimento di salute mentale, ha paragonato la condizione dei clandestini a quella dei malati di mente, condannando la tendenza, in nome della sicurezza, a rinchiudere le persone considerate pericolose perché non portatrici di diritti: “Dobbiamo aggregarci affinché i più deboli possano riaffermare ancora una volta la centralità del paradigma dell’ultimo”.
All’incontro è intervenuta anche l’assessore provinciale alla cultura Rosa Rivelli, che ha comunicato la prossima attuazione di “provincia accoglie”, un progetto destinato ai richiedenti asilo politico, che sarà finanziato per il 90% dalla Regione Basilicata.
Al termine del dibattito, è stato proiettato il cortometraggio “la stanza azzurra”, tratto dall’omonimo racconto di Milo Colli, e realizzato dal Centro Diurno del Dipartimento di Salute Mentale e da Videouno di Matera, con la regia ei Michele Buono e la sceneggiatura di Rossella Montemurro.
Il concerto di “The afterworkers blues band” ha animato e concluso la serata.